Come ogni anno è tempo di tappeti di segatura, i tappeti di pula (nel dialetto locale) che vengono associati all’annuale festività del Corpus Domini.
Una tradizione camaiorese molto antica: come si legge in un documento conservato nell’archivio storico del nostro Comune, dalla fine del 400 Camaiore celebra il Corpus Domini con una solenne processione mentre la tradizione dei tappeti di segatura nasce successivamente, durante l‘800.
Una tradizione secolare, quindi, quella dei tappeti, che nasce dapprima con l’utilizzo dei fiori, recisi e tagliuzzati, fino ad arrivare all’impiego della pula, la segatura, solo a partire dagli anni 30 (nella guida storica di Camaiore del Maestro Vincenzo Tabarrani si fa menzione unicamente della segatura: “…le strade sono tappezzate di mortella e di timo boschereccio e di tratto in tratto si ammirano tra il verde disegni fatti con tintura di legno variamente colorata…”).
Lungo le strade del centro storico di Camaiore, dove ogni portone viene abbellito con bellissime ghirlande di fiori freschi e secchi e di drappi alle finestre, dal tardo pomeriggio del sabato fino alle prime luci dell’alba della domenica seguente, inizia l’opera certosina dei tappetari che eseguono le loro creazioni seguendo il tema scelto, come ogni anno, della nostra Parrocchia di Santa Maria Assunta di Camaiore (quest’anno il tema è stato la Via Frangicena).
C’è chi calcola la posizione degli stampi, chi riempie gli stacci con la segatura colorata, chi setaccia la pula, in bilico su travi di legno, sopra i pannelli traforati, chi spazza, chi nebulizza la creazione con acqua, chi trattiene il pubblico incuriosito, chi tieni puliti gli stampi dopo averli usati, chi dirige, chi va a prendere da mangiare e da bere…tutto questo fino alle prime luci dell’alba!
Un lavoro, questo, che richiede passione ed impegno e che inizia già mesi prima della ricorrenza vera e propria del Corpus Domini con la nascita dell’idea da realizzare, con la predisposizione del bozzetto, con la preparazione dei pannelli di compensato traforati dove vengono trasferiti i motivi del bozzetto (che saranno poi gli stampi per la realizzazione del tappeto, rinforzati con dei listelli di legno per facilitarne gli spostamenti), con la scelta dei colori e con la preparazione e la colorazione della segatura (che dovrà mantenere la giusta umidità fino alla notte della lavorazione, per questo viene custodita in sacchi di nylon).
Come i mandala realizzati con sabbie colorate per la tradizione religiosa buddista, anche questi singolari manufatti di oltre 40 metri richiamano subito un’idea di bello e di gusto raffinato, anche se così precari ed effimeri.
Dietro tutto questo esiste anche una vera e propria competizione: una giuria tecnica, formata da personaggi del mondo dell’arte, della chiesa, del giornalismo e della fotografia, proclamerà il vincitore tra i vari gruppi di tappetari.
E’ stata istituita, con il tempo, anche l’”Associazione Tappeti di Segatura di Camaiore” che, per sensibilizzare e tramandare la tradizione camaiorese, tiene corsi nelle scuole del territorio e incontri in tutta Italia, raccontando quella che è la tecnica utilizzata da questi artisti nostrani e la storia di questa tradizione.
La domenica mattina i tappeti di pula si possono ammirare, ormai finiti, in tutto il loro splendore, illuminati dalla luce del sole, ma solo per poco tempo…fino a che queste vere opere d’arte a cielo aperto, ed uniche nel loro genere, non vengono calpestate dal passaggio della processione, come la tradizione vuole.