Che abito in un bel posto l’ho sempre saputo, ma questo fine settimana ne ho avuta un’ulteriore conferma.
La mia famiglia ed io abbiamo fatto una bellissima passeggiata lungo quello che viene chiamato l’anello C7, vale a dire il percorso che congiunge Candalla, Casoli, Metato, Candalla.
Il percorso fa parte dei 15 sentieri ad anello (quindi, con andata e ritorno nello stesso punto), recentemente riqualificati dal Comune di Camaiore, che prendono il nome di “Camaiore Antiqua”; vari percorsi che si diramano per oltre 120 Km, attraversano i piccoli paesini che costellano le montagne camaioresi e incontrano diverse aree archeologiche e storiche, tutte immerse nella natura. Questo, appena fatto, è forse il più bello.
Punto di partenza il Mulino di Candalla dove si inizia a salire lungo la mulattiera che porta al paesino di Casoli, precisamente nella parte vecchia del paese, vicino al Bar La Frana.
Si prosegue in direzione del cimitero del paese dove si tiene la destra e si percorre un tratto in discesa (pieno di castagni, dove vado, in autunno, con Caterina a raccogliere castagne) e si arriva al Ponticello della Penna che attraversa il Rio Lombricese (volendo, da qui si possono raggiungere i Polverifici ottocenteschi di Grotta Orbaia).
Nei pressi del ponticello ci siamo fermati per mangiare perché il bello di queste passeggiate è anche godere di un bel picnic tutti insieme.
La mulattiera verso Metato prosegue questa volta con un po’ di salita (l’unica, dopo quella fatta per prima per salire fino a Casoli) fino ad arrivare ad una prima deviazione verso la Grotta del Tambugione e la cava seicentesca dello Schizzolino (un percorso di circa 40 minuti, andata e ritorno, dicono non molto agevole…lo scopriremo la prossima volta!) e ad una seconda deviazione verso i ruderi di un villaggio medievale e della grotta preistorica della Penna.
Abbiamo proseguito verso sinistra, direzione Metato, fino ad arrivare alla strada asfaltata che collega Metato con il Monte Prana (sentiero CAI 104).
Il percorso fino a qui è di una bellezza unica, vuoi per la bella e calda giornata di sole, vuoi per la compagnia, vuoi per i profumi che regala il bosco in questo periodo, vuoi per tutte le sfumature di verde di cui si veste ora la natura ed i colori accesi dei fiori sul ciglio del sentiero…ma tutto è stato veramente magico e rilassante!
A Metato abbiamo fatto una pausa nel centro del paese presso il Circolo il Fondaccio, con una meritata merenda a base di acqua fresca e torta di limone, crostata di lamponi e crumble di mele.
Riprende la nostra avventura scendendo lungo la mulattiera, in parte cementata, che lambisce il cimitero del paese (questa parte del sentiero viene chiamato il Sentiero della Saudade, percorso dai soldati brasiliani nella seconda guerra mondiale)…altro posto da noi ben conosciuto dove con Caterina ci divertiamo a cercar castagne. Il sentiero, ora tutto in discesa, continua fino a tornare al nostro punto di partenza, Candalla, incrociando il bivio per i ruderi del villaggio di Montecastrese, risalente al periodo dell’alto medioevo.
Ci siamo regalati proprio una bella giornata, percorrendo sentieri e mulattiere, le antiche “vie del passato” che collegavano gli antichi borghi, immerse nella natura ora più generosa che mai e godendo di bellissimi panorami sulla nostra “Valle di Luce” e sul mare…siamo riusciti anche a trovare, tra le altre erbe selvatiche, una buona quantità di asparagi selvatici…che si sono subito trasformati in un’ottima frittata.
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Circolo ACSI Il Fondaccio a Metato
Ciao…. Mi ha molto colpito la penultima foto.
La casa in cima alla rampa. Dov’è?
Grazie anticipatamente.
Ciao a te!!! E’poco più in basso rispetto al cimitero di Metato, quando si riscende verso Candalla!Subito dopo un camminamento limitato da cipressi (se non sbaglio!).