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Il Giardino dei Tarocchi

IL GIARDINO DEI TAROCCHI

Il Giardino dei Tarocchi

Nel sud della Toscana, in Maremma, nascosto (volutamente) tra le morbide colline di Capalbio, si estende, per una superficie di circa 2 ettari, il magico giardino voluto e realizzato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, il Giardino dei Tarocchi. Anni fa avevo già visitato questi giganti colorati ma ora era il momento che anche Caterina, che crede nei sogni e che spero non smetta mai di farlo, li conoscesse.

Il Giardino dei Tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi

Un parco artistico, ispirato al Parque Güell di Gaudí a Barcellona ed al nostro Parco dei Mostri di Bomarzo, in provincia di Viterbo, popolato da statue (alcune alte fino a 15 metri) che rappresentano e si ispirano alle figure degli Arcani Maggiori dei Tarocchi. Un lavoro iniziato, e interamente autofinanziato, nel lontano 1979 e terminato ben 17 anni dopo, nel 1996. Dal 15 maggio 1998 è aperto al pubblico.

Il Giardino dei Tarocchi

Tutto il percorso di visita, che parte da una piazza centrale per snodarsi in diversi sentieri in cemento (dove l’artista ha annotato pensieri, citazioni e fatto disegni), ha una spiccata carica simbolica immersa in un caleidoscopio di colori, intensi e vivacissimi, ceramiche, specchi e giochi di luce, tutti tasselli di un puzzle meraviglioso.

Il Giardino dei Tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi

Il Giardino dei Tarocchi è abitato da 22 statue costruite in acciaio e cemento, ognuna con un fascino particolare: il Mago, la Papessa, il Sole, la Giustizia, l’Albero della Vita, gli Innamorati, il Profeta, il Diavolo, la Temperanza e molti altri. Tra i più grandi e rappresentativi dell’intero complesso si distinguono l’Imperatore e l’Imprenditrice- Sfinge, una vera e propria casa dove la scultrice ha abitato per lunghi periodi durante i lavori e luogo di incontro per tutti coloro che hanno preso parte al progetto.

Il Giardino dei Tarocchi

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Il Giardino dei Tarocchi

Alla realizzazione del Giardino hanno partecipato molti artisti contemporanei, tra cui Jean Tinguely, marito dell’artista.

Il Giardino dei Tarocchi

Per espresso volere di Niki de Saint Phalle tutto il “viaggio” è libero da percorsi prestabiliti e non sono previste visite guidate per lasciare così maggiore libertà alla sensibilità e alla interpretazione del singolo visitatore, “dando il tempo di assimilare e riflettere sullo spirito del Giardino, senza essere spinti affannosamente intorno come un branco di pecore”.

Il Giardino dei Tarocchi

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L’architetto Mario Botta, amico dell’artista, ha realizzato il padiglione d’ingresso al giardino, un muro con un’apertura circolare così volutamente diverso da tutto ciò che racchiude al suo interno; chiaro è l’intento di marcare il passaggio dal mondo reale a quello onirico, come una vera e propria “soglia” da oltrepassare. Come lei stessa afferma “il muro simboleggia per me una protezione, come il drago che nelle fiabe protegge il tesoro”…”Il mio giardino è un posto metafisico e di meditazione, un luogo lontano dalla folla e dall’incalzare del tempo”.

Il Giardino dei Tarocchi

Un’opera credo unica nel suo genere che realizza in pieno il volere dell’artista, un felice connubio tra arte, natura e spiritualità. Niki de Saint Phalle affermò: “i Tarocchi mi hanno dato una chiave di lettura per capire meglio la vita spirituale ed affrontare i problemi della vita. Mi hanno anche aiutato a capire come tutte le difficoltà vanno affrontate una dopo l’altra per poter finalmente conquistare la pace interiore ed il giardino del Paradiso”.

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